Costruire bene e abitare meglio, rispettando l'ambiente

L'intervista è tratta da «Attico NO», n.6, 9 febbraio 2010.

Vincenzo Bagli è presidente di Immobiliare Serena Srl, società che negli ultimi anni si è segnalata per un impegno a tutto tondo nei confronti dell’edilizia sostenibile e del risparmio energetico. Difatti, oltre a realizzare abitazioni dall’alta efficienza energetica e dal basso impatto ambientale, che utilizzano fonti rinnovabili e non sono allacciate alla rete del gas metano, Serena ha in corso una campagna di autocompensazione ambientale che ha lo scopo di regalare 5.000 nuovi alberi ai territori in cui è intervenuta; nell’ultimo triennio ha già messo a dimora più di 1500 piante.

Cosa significa per un costruttore essere attento alla cosiddetta "sostenibilità"?

Sostanzialmente, per ciò che mi riguarda, è un concetto riassunto benissimo dalla sua prima formulazione, che risale al rapporto Brundtland del 1987 e, in sostanza, dice che lo sviluppo sostenibile è tutto ciò che consente di soddisfare i nostri attuali bisogni, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri. Poi, se si pensa che il nostro settore è chiamato direttamente in gioco da una delle maggiori cause dei cambiamenti climatici, ossia dal riscaldamento e raffrescamento delle abitazioni, allora diventa chiaro come i costruttori abbiano una grande responsabilità. Tuttavia, non è una questione legata solo all’"ecologia".

Ciò che secondo me bisogna riuscire a far comprendere a chi acquista una casa è che, prima di ogni altra cosa, un'abitazione ben fatta è in grado di risparmiare energia e, allo stesso tempo, accresce il benessere e la comodità di chi vi abita. Oltre ad abbattere notevolmente le spese per il suo mantenimento. È questa la chiave di volta per cambiare la cultura dell'abitare e contribuire, in modo tangibile, alla salvaguardia dell'ambiente e al futuro dei nostri figli.

E nelle vostre case, che soluzione adottate?

Innanzitutto, prima ancora di parlare di impianti, bisogna tenere a mente che la prima condizione per il risparmio energetico è nella corretta realizzazione del cosiddetto “involucro edilizioâ€. Una casa ben costruita, insomma, dev’essere correttamente isolata in ogni sua parte: muri, tetto, pavimenti, serramenti, etc. E, prima ancora, dovrebbe essere progettata con la migliore esposizione possibile e la più efficace distribuzione degli ambienti, in maniera da ottimizzare l’apporto di calore proveniente dall’esterno. Una volta fatto questo, per il riscaldamento, il raffrescamento e l’acqua calda sanitaria ci affidiamo a impianti geotermici. È una risorsa pulita, rinnovabile e molto affidabile. D’altronde, abbiamo incominciato a lavorare con il geotermico già 5/6 anni fa, quando la scelta era da noi ancora pionieristica: una bella scommessa, soprattutto quando penso che i primi nostri impianti testati con il sistema acqua/acqua sono stati quelli del Borgo Antico di Cormano, un quartiere di circa 10.000 metri quadrati (in cui, tra l’altro, siamo riusciti a fare a meno anche del gas metano, consigliando l’utilizzo di piastre a induzione al posto delle normali cucine). È stata un’impresa coraggiosa. Nonostante sia ancora sottoutilizzata, adesso anche in Italia si inizia a sentir parlare più spesso di geotermia: ma senza la giusta esperienza si rischia di commettere errori. Per esempio, si può credere che basti prendere le soluzioni sviluppate nelle aree di lingua tedesca (dove in effetti sono molto “avantiâ€) e applicarle qui da noi così come sono. Invece, già in Lombardia le caratteristiche climatiche cambiano sensibilmente, e quei modelli progettuali devono essere necessariamente riadattati (basti pensare al problema dell’umidità). Ma più di tutto, ripeto, è importante il riscontro dei clienti: chi ha scelto e abita già le nostre case non tornerebbe più indietro, in case “normaliâ€. Ci si rende conto presto che una nostra abitazione fa semplicemente vivere meglio. E, poiché progettiamo e utilizziamo impianti funzionanti prevalentemente con fonti energetiche naturali e rinnovabili, le nostre case oltre a far vivere in maniera più salubre fanno risparmiare in ogni senso: ambiente e portafoglio.

Mi pare che proprio dal concetto di "esperienza sul campo" sia nato anche Consorzio Bioenergia, che la vede fra i fondatori…

Esatto. Consorzio Bioenergia nasce proprio dall’idea, condivisa con gli altri fondatori (anch’essi impegnati dalla fine degli anni ’80 nel settore dell’edilizia sostenibile e del risparmio energetico), di mettere insieme le rispettive esperienze per poter garantire a trecentosessanta gradi il miglior servizio tecnico/progettuale capace di rispondere a ogni esigenza legata all’efficienza energetica in qualsiasi habitat o fabbricato, attraverso l’uso razionale di energia ricavata da fonti rinnovabili. E, non ultimo, con il proposito di rispondere alla crescente curiosità di tutti – dal pubblico più vasto e differenziato ai manager pubblici e privati, ai nuovi professionisti del settore – su questi temi e, quindi, di far fronte alla sempre più evidente necessità di divulgarli nella maniera più corretta e chiara possibile.


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